Due traduzioni di fonti medievali – De Observatione Ciborum di Antimo (VI secolo) e Registrum Coquine di Johannes Bockenheim (XV secolo)

Carissimi amici, sono passati diversi anni dalla pubblicazione del nostro primo libro di cucina storica, Medioevo in cucina, a cui hanno avuto seguito libri sulla cucina romana e rinascimentale e due libri dedicati all’idromele e alla birra e, nel 2020, un secondo saggio sulla cucina dell’antica Roma più ampio rispetto al precedente. Nel 2021 ci siamo dedicati alle traduzioni di fonti medievali. Il primo testo, il De Observatione Ciborum del medico bizantino Antimo, è dedicato alla cucina e alla dietetica del VI secolo, il secondo invece uno splendido ricettario risalente al XV secolo, il Registrum Coquine di Johannes Bockenheim, disponibile in italiano che in inglese.

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È uscito su Amazon il nostro nuovo libro, De Observatione Ciborum. Ricette dell’alto medioevo alla corte dei Franchi, in italiano e in inglese. Scritto nel VI secolo dal medico bizantino Antimo sotto forma di epistola a Teodorico, re dei Franchi, De Observatione Ciborum è una delle più antiche fonti medievali sulla cucina e sulla dietetica scritte in latino e mostra il momento di passaggio tra le tradizioni antiche e quelle medievali, con un’attenzione particolare ai cibi e alle bevande consumati dai Franchi. Nel libro, come nel precedente Registrum Coquine. Un ricettario medievale, troverete non soltanto la traduzione del testo, ma anche un’introduzione che contestualizza l’opera di Antimo e un glossario che spiega il lessico peculiare usato da questo autore non madrelinga. Il libro è disponibile in edizione ebook e cartacea.

“In parte trattato di dietetica e in parte ricettario, il De Observatione Ciborum è un’epistola scritta nel VI secolo dal medico bizantino Antimo a Teodorico, re dei Franchi. Attraverso la descrizione degli alimenti, delle loro proprietà e dei metodi di cottura più salutari, Antimo mostra le consuetudini dei Franchi, rivelando le differenze tra questi e le popolazioni mediterranee e allo stesso tempo le somiglianze, in particolare nel lessico e nell’uso di cibi e bevande tradizionali come la tesana, la melca, il vino all’assenzio, il lardo o l’idromele, testimoniando inoltre il passaggio da una cultura culinaria basata sull’olio d’oliva a una orientata ai grassi animali.
Il De Observatione Ciborum è una lettura affascinante, in cui un latino peculiare viene usato per la comunicazione tra due interlocutori non madrelingua, un testo che consente agli appassionati di storia della cucina di cogliere un momento di fondamentale metamorfosi culturale e di comprendere come le antiche tradizioni si trasformeranno nel corso dei secoli per divenire qualcosa di nuovo, eppure profondamente radicato nel passato.”

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Il Registrum Coquine di Johannes Bockenheim, presente in due diversi manoscritti del XV secolo, raccoglie più di 80 ricette per i giorni di grasso e di magro, con numerose preparazioni di carne, pesce, torte, dolci, stufati, minestre e altri piatti. La peculiarità del Registrum Coquine è che tutte le ricette sono raccomandate a specifiche classi sociali o nazionalità, pertanto troviamo piatti destinati a principi e villani, laici e mercenari, prostitute e attori, in una raffigurazione colorita della società medievale.
Nell’introduzione abbiamo esplorato il rapporto tra i cibi e le classi sociali, gli ingredienti, le fonti, le preparazioni base date per scontate dall’autore, confrontando le informazioni presenti in questo testo con altre fonti primarie redatte tra l’antichità e il rinascimento.
Non abbiamo scritto questo libro specificamente per gli studiosi, ma per gli appassionati e per chiunque voglia conoscere qualcosa di più sulla cucina medievale e, magari, preparare le ricette a casa, leggendo una fonte originale senza trovarsi di fronte a difficoltà di interpretazione.
Inoltre, il Registrum Coquine è il ricettario perfetto per iniziare a provare la cucina medievale. È più semplice di altri scritti nello stesso periodo e molte ricette sono facili da ricreare, con soltanto qualche raccomandazione in più per i principianti. È perfetto non soltanto perché è semplice, ma anche perché l’autore usa pochi ingredienti ben selezionati che abbiamo illustrato nei dettagli nell’introduzione.
È importante ricordare che questo libro fa parte di un preciso contesto storico e questo significa che l’autore rivolge la propria opera a un lettore che conosce il suo linguaggio e le preparazioni base, un lettore che condivide con lui secoli di tradizioni.
Per questa ragione dobbiamo, come prima cosa, comprendere cosa intenda confrontando il testo con altre fonti, vicine o più lontane nel tempo, che si riferiscono alla medesima tradizione, ai medesimi concetti e idee culinarie.
Il nostro libro può essere usato in diversi modi: come introduzione generale alla cucina medievale, come traduzione (con un glossario dei termini di Bockenheim) o come un manuale per preparare ricette medievali partendo da zero, qualcosa che ci avete chiesto diverse volte. Crediamo infatti che l’interesse per la cucina storica non debba essere esclusivamente accademico, ma anche pratico, per riscoprire uno straordinario patrimonio gastronomico che merita di essere sperimentato nella sua autenticità.

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