La cucina dell’antica Roma. Ingredienti, ricette, fonti. Il nostro nuovo libro di storia della gastronomia

Il nostro nuovo libro “La cucina dell’antica Roma. Ingredienti, ricette, fonti” è disponibile su Amazon (ebook e cartaceo). Qui trovate l’edizione in inglese.
Si tratta di un libro completamente diverso dal precedente “Roma antica in cucina”, di cui sono in vendita le ultime copie e sarà presto ritirato dal commercio, più ampio e complesso. Diversamente dagli altri nostri libri, per ora sarà disponibile soltanto su Amazon per evitare imprevisti logistici in periodo natalizio.
Come per gli altri libri di storia dell’enogastronomia pubblicati negli anni abbiamo utilizzato lo pseudonimo collettivo Marco Gavio de Rubeis.
La prima parte del libro è dedicata alle fonti e al nostro metodo di ricerca, con capitoli dedicati al modo in cui gli antichi Romani vivevano l’esperienza del cibo tra ricchi convivia e pasti più semplici, in città e in campagna, vista dagli autori e dai poeti come un idilliaco luogo di abbondanza distante dal caos dell’Urbe. La seconda parte spiega quali ingredienti fossero disponibili nell’antica Roma, con particolare attenzione alle villae, e ai modi per conservare i cibi, dagli ortaggi e dalla frutta a formaggio, carne, pesce, garum, vino, olio e miele. Nella terza parte vi sono le ricette, selezionate da Plinio, Palladio, Columella, Catone e dal De Re Coquinaria, il ricettario convenzionalmente attribuito ad Apicio.
Su Amazon trovate un’anteprima con l’indice del libro.

“L’abilità senza pari nella combinazione degli ingredienti, tra il sapiente uso di aromi mediterranei e la ricerca dell’equilibrio tra i sapori, è la caratteristica che a lungo ha reso famosa la gastronomia dell’antica Roma. Numerose sono le fonti che tramandano questa straordinaria tradizione culinaria. Gli autori e i poeti ne celebrano la bellezza, la complessità, la decadenza e allo stesso tempo la semplicità. Gli agronomi raccontano la vita della campagna, le tecniche di agricoltura e allevamento, la preparazione delle più comuni conserve, dalla carne salata al formaggio, agli ortaggi e alla frutta. I cuochi invece si dedicano a stimolare intense esperienze sensoriali attraverso l’uso ricercato di ingredienti che appartengono alla nostra storia, ormai quasi dimenticati. Silfio, garum, mulsum, allec e sapa sono soltanto alcuni tra questi.
Un viaggio nel tempo tra ingredienti e ricette, dall’età repubblicana all’impero, alla riscoperta di un patrimonio gastronomico in grado di soddisfare i palati più raffinati anche ai nostri giorni.”

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